Non solo una riforma delle pensioni che tarda ad arrivare. Oggi per gli anziani italiani arriva un’altra brutta notizia sul fronte economico.
Gli anziani, in Italia, sembrano essere figli di un dio minore. È vero che il nostro Paese mette in campo misure di welfare che altre nazioni non hanno. Ma è anche vero che, spesso, quando lo Stato ha necessità di reperire denari, uno dei primi campi in cui va a “pescare” è quello destinato ai nostri nonni. Ecco allora con la nuova legge quanti soldi potrebbero perdere gli anziani italiani.
Non di certo una buona notizia. Anche perché, allo stato attuale, la tanto promesse riforma strutturale delle pensioni è rimasta, ahinoi, nel libro dei sogni. E, si badi bene, non di certo solo e soltanto per l’attuale Governo di centrodestra. Tutti i governi che si sono succeduti in questi anni, infatti, non hanno messo mano al settore.
E così, gli anziani italiani attendono da tempo che si possa ridiscutere il tema riguardante l’età pensionabile. Ma non solo: anche che si possa fare chiarezza, con qualche tutela in più, per quel che concerne i criteri di calcolo dei contributi necessari per poter lasciare il mondo del lavoro. E, ovviamente, ultimo ma non ultimo, il tema dell’assegno pensionistico mensile, da adeguare ai tempi di grande crisi economica che viviamo. E, a proposito di crisi economica, oggi dobbiamo dare una ulteriore brutta notizia agli anziani italiani. Una detrazione importante, attiva negli scorsi anni, oggi sarà tagliata. Tutti i dettagli.
In passato, infatti, esisteva una possibilità per gli ultra75enni di beneficiare di una ripartizione più breve delle detrazioni fiscali legate alle spese per ristrutturazioni edilizie. Questa opzione consentiva di detrarre tali costi in cinque anni anziché in dieci. Tuttavia, questa agevolazione non è più in vigore.
Oggi, il Bonus Ristrutturazione, che consente una detrazione del 50% sull’IRPEF, è applicabile su una spesa massima di 96mila euro. Tale detrazione deve essere ripartita obbligatoriamente in dieci rate annuali di pari importo nella dichiarazione dei redditi. La normativa di riferimento è l’articolo 16-bis del Dpr n. 917/86, aggiornato dalla legge 234/2021, che proroga fino al 31 dicembre 2024 l’aliquota del 50% per spese fino a 96mila euro.
A regime, la detrazione sarebbe al 36% per un massimo di 48mila euro, ma l’aliquota del 50% è ormai stabilmente prorogata da oltre un decennio. Per chi volesse approfondire, un riferimento utile è la “Guida alle ristrutturazioni edilizie” dell’Agenzia delle Entrate. Questo documento conferma che la ripartizione delle detrazioni avviene in dieci quote annuali uguali, partendo dall’anno in cui la spesa viene sostenuta.
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