Riceviamo e pubblichiamo*: CATANZARO - Lo sappiamo tutti, o quasi: è facile parlare di “mala sanità”. Difficile, invece, è discutere del contrario. Certe volte non si vuol farlo. Altre ancora non si può. La “buona sanità” pare destinata a rimanere una chimera, un concetto aleatorio e astratto che diventa reale “solo” negli ospedali da Roma in su.
E invece in pochi sanno che al primo piano, Scala C, del presidio ospedaliero “Pugliese” di Catanzaro c’è un reparto dove la sanità non è “buona”: è straordinariamente eccellente.
È quello di Neurochirurgia. Là ogni giorno, con pazienza professionalità, coscienza e, perché no, con tanta dolcezza la cura del malato va oltre la professione divenendo missione.
Lo guida il dottor Giuseppe Mauro, medico di spiccata professionalità e tanta, ma tanta, umanità. Con passo veloce percorre la corsia soffermandosi, con eguale dedizione, su tutte le preoccupazioni che affliggono i “suoi” pazienti.
Le sue parole li rinfrancano, sollevandoli dal dramma che attanaglia tutti gli uomini ovvero "la paura di essere malato e non poter guarire". Accanto a lui la sua équipe medico - infermierstica: professionisti che prima ancora sono uomini con la U maiuscola.
Per non parlare dei suoi fantastici ragazzi - allievi. In corsia, assieme al caposala gestiscono e si prendono cura dei pazienti per tutta la durata della loro permanenza. Sempre carini, gentili, non perdono mai la calma e la professionalità anche quando il reparto è “pesante” per il notevole carico di lavoro e le poche risorse a disposizione.
Sono così nel reparto di Neurochirurgia: una squadra instancabile, un team fantastico.
Voglio ringraziarLi, con il cuore in mano e senza retorica, in maniera semplice ma spontanea e spassionata. Per Voi la mia riconoscenza non sarà mai bastevole. Con Voi e da Voi i pazienti non si sentono pazienti ma “ospiti”.
Grazie, non mi stancherò mai di parlare di Voi, “Angeli con il camice bianco”, del Vostro essere straordinariamente uomini e operatori di sanità.
Quella “buona” che alberga (anche) al reparto di Neurochirurgia del presidio ospedaliero “Pugliese” di Catanzaro.
*Emilia Cutullè, figlia di una mamma “ospite” al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro
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